1968: COMUNICARE MEMORIA
Quattro percorsi didattici e una piattaforma crossmediale per raccontare i movimenti del ‘68 in Emilia-Romagna.

Il progetto parte dall’approccio condiviso che indica per meglio comprendere il fenomeno ’68 in Italia di partire dallo studio dei casi locali. E proprio l’Emilia Romagna, con le sue dinamiche politiche e sociali ben caratterizzate, rappresenta un interessante caso di studio per quanto riguarda la comprensione di un’esperienza multiforme quale fu quella del ‘68, non riducibile alle dinamiche in atto nelle grandi città italiane. 

E’ in questa prospettiva che l’Associazione D.E-R (Documentaristi Emilia-Romagna) ha proposto l’attivazione di quattro percorsi didattici di ricerca in quattro diversi istituti scolastici superiori nelle città di Bologna, Forlì, Ferrara e Reggio Emilia.

Questa impostazione multifocale ha permesso di creare connessioni tra le città e i diversi istituti scolastici. Ogni percorso didattico si è focalizzato su un tema specifico, dando agli studenti la possibilità di un approfondimento che fosse al tempo stesso storico ma anche trasversale ad altre discipline.  Gli studenti, in un arco di tempo definito, hanno realizzato ricerche iconografiche, interviste e segmenti video, materiali testuali con la guida di storici, giornalisti, documentaristi. I materiali sono stati raccolti e vengono a messi a disposizione di tutti attraverso questa piattaforma crossmediale.

Liceo Laura Bassi di Bologna: Cronache dal '68

A Bologna, all’interno del Corso Doc del Liceo Laura Bassi (con cui già da alcuni anni l’Associazione D-E-R collabora all’insegnamento di tecniche e teoria del documentario), si potrà lavorare in particolare sugli archivi e biblioteche presenti in città, focalizzandosi su come si caratterizzò a livello grafico, visivo e testuale il linguaggio dei movimenti del ’68 in Emilia- Romagna e a Bologna in particolare. Gli eventi di quel periodo visti attraverso la lente della comunicazione verbale, i simboli grafici, i manifesti, il “tazebao”, il ciclostile, gli slogan, la documentazione fotografica e filmica autoprodotta.

Liceo classico Morgagni di Forlì: Le donne e il '68 a Forlì

Il Liceo Classico Morgagni di Forlì ha lavorato in collaborazione con la sezione locale dell’Unione Donne Italiane (UDI) e con l’Istituto Storico della Resistenza e dell'Età contemporanea. Entrambi gli enti sono dotati di una vasta biblioteca e di una ragguardevole sezione d'archivio dove sono conservati riviste e giornali, documenti, fotografie, registrazioni audio e video (quale ad esempio il fondo fotografico “Michele Minisci”). Partendo da qiesti materiali si è potuta impostare una ricerca sullo sviluppo dei movimenti femministi a partire da quegli anni e sulla forte presenza del movimento delle donne in questa città.

Liceo Giusuè Carducci di Ferrara: Diritto al lavoro nel '68: solidarietà e lotte a Ferrara

Alcune classi del Liceo G. Carducci, hanno ricustruito la grande mobilitazione del 1968 con l’occupazione delle fabbriche a Ferrara e comuni della provincia, all’interno della vertenza sindacale contro il licenziamento di 410 operai e il trasferimento di altri 132 voluti dallo zuccherificio Eridania. Gli operai e i sindacati, che risposero in maniera unitaria, non erano d’accordo con il piano di ristrutturazione anche perché la produzione dello zucchero era più che triplicata negli ultimi 10 anni. Alla mobilitazione parteciparono in prima linea anche i Comuni e gli Enti locali, che requisirono gli stabilimenti fino al raggiungimento di un accordo con la proprietà, che ritirò i licenziamenti e pagò gli stipendi arretrati maturati durante l’occupazione.

Istituto di Istruzione Superiore Blaise Pascal di Reggio Emilia: Prove generali per la Rivoluzione: Fabbrico e il '68

L’Istituto di Istruzione Superiore Blaise Pascal ha approndito un episodio emblematico dell'atmosfera di qiel periodo: l’occupazione, avvenuta proprio nel 1968, del Cinema Teatro Pedrazzoli di Fabbrico. In quel periodo di manifestazioni e vivaci iniziative di protesta, il circo Amici del Cinema di Fabbrico, che aveva sede nel teatro, era punto di aggregazione importante per i cittadini del paese. Quando un giudice ordinò il sequestro della cabina di proiezione del circolo, l'intera popolazione di Fabbrico scese in piazza. All’occupazione del teatro parteciparono  Gian Maria Volonté, Dario Fo, il regista francese Marc'O altri esponenti della cultura di sinistra. Per un periodo di alcuni mesi gli abitanti di Fabbrico e i cineasti romani progettarono insieme la rivoluzione prossima ventura. 

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